Niccolò RICCI, 5/2/2009, residente a Carrara – Per avere, senza esitazione, praticato una difficile manovra di disostruzione delle vie respiratorie, salvando la vita a una collaboratrice scolastica che rischiava di soffocare.

Niccolò si trovava, come ogni mattina, a scuola. Uscito dalla classe per recarsi in bagno, si è accorto che una collaboratrice scolastica stava rischiando di soffocare mentre mangiava una merendina. Niccolò, senza perdere la calma e con grande lucidità, è intervenuto prontamente e ha praticato sulla donna la manovra di Heimlich, appresa da sua madre infermiera. Nonostante fosse per lui la prima volta, Niccolò è riuscito a evitare conseguenze drammatiche.

Questa la motivazione con la quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il prossimo 15 maggio al Quirinale consegnerà al giovanissimo studente carrarese Niccolò Ricci l’attestato d’onore di Alfiere della Repubblica.

Quest’anno saranno in tutto 29 gli attestati che andranno a giovani che, nel 2024, si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.

Accanto ai riconoscimenti per comportamenti individuali, il Presidente Mattarella ha assegnato anche 4 targhe per premiare azioni collettive di giovani e giovanissimi, anch’esse espressione dei valori di solidarietà, inclusione e accoglienza.

“Nuove vie per la solidarietà”, è il tema che ha ispirato la scelta dei giovani insigniti in questa edizione.

Negli ultimi anni l’idea di solidarietà si è evoluta integrando nuove tecnologie, approcci sostenibili e un maggior coinvolgimento delle comunità.  E i giovani, in particolare, sono oggi protagonisti di una solidarietà moderna che riflette uno spirito dinamico, creativo e tecnologico. Una solidarietà che è sempre più accessibile, inclusiva e adattata alle sfide del mondo contemporaneo.

Tra le storie narrate vi si trovano quelle di ragazze e ragazzi che hanno deciso di impiegare le proprie abilità scientifiche e tecnologiche per affrontare importanti sfide sociali e ambientali al fine di migliorare la qualità di vita di tante persone; gli esempi di adolescenti che utilizzano la scrittura come strumento di cambiamento sociale, per affrontare temi rilevanti e sensibilizzare i coetanei sull’importanza della cultura nella costruzione di una società più consapevole e aperta; la testimonianza di giovani attivi nel valore universale dello sport, potente strumento che consente di superare qualsiasi barriera fisica, culturale, sociale o economica.

A questi esempi di innovazione, si affiancano quelli – più classici ma non meno importanti per il filo rosso che tiene insieme gli Alfieri della Repubblica nominati nelle diverse annualità – dei giovani che si sono distinti per gesti “eroici”, di coloro che si pongono come modelli di cittadinanza attiva perché impegnati a promuovere la cultura della legalità, dei tanti volontari che si spendono per i più vulnerabili, tutti portatori di storie straordinarie di inclusione e resilienza.

Anche quest’anno, i giovani ci insegnano che l’altruismo, la generosità e la responsabilità sociale possono fare la differenza attivando un effetto moltiplicatore che può trasformare l’impegno del singolo in un movimento collettivo capace di generare profondi cambiamenti.

Quanti oggi ricevono questo riconoscimento rappresentano, simbolicamente, solo una parte di quel numero indefinito di giovani che si impegna e lavora alacremente nella vita quotidiana, contribuendo ogni giorno a nutrire quell’insieme di valori che costituisce l’elemento propulsivo fondamentale per la nostra società.

Leggi qui chi sono i nuovi Alfieri della Repubblica e le loro storie

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