Sulla Croisette del prestigioso 78esimo Festival del Cinema di Cannes, dal 13 al 24 maggio 2025, ci sarà anche il giovane regista Francese Stéphane Demoustier con il suo film ‘L’inconnu de la Grande Arche’ (L’ignoto del grande arco) in concorso nella selezione “Un Certain Regard”.

Il film è stato girato tra Danimarca, Francia e Carrara. In città  CNA Cinema e Audiovisivo di Massa-Carrara, tramite la presidentessa Daniela Marzano, il responsabile Giacomo Cucurnia e il referente per le relazioni istituzionali  Gino Angelo Lattanzi si è occupata del supporto logistico e della ricerca delle location accompagnando il regista alla cava Lazzareschi,  a palazzo Monzoni in via Carriona e  a palazzo Caniparoli a San Martino, grazie alla grande disponibilità dei relativi proprietari.

La trama del film parte dal 1983 quando l’allora Presidente della Repubblica Francese François Mitterrand decise di bandire un concorso internazionale di architettura per il progetto di rigenerazione urbana del quartiere de la Défense di Parigi, in una prospettica linea con il Louvre e l’Arc du Triomphe. Con grande sorpresa, vinse l’ architetto danese Otto von Spreckelsen (interpretato dall’ attore Claes Bang) architetto e professore a Copenaghen, con il suo progetto de la Grande Arche. In una notte, quest’uomo di 53 anni, sconosciuto in Francia e nel mondo dopo avere sconfitto i progetti di ben noti archistar, arrivò a Parigi dove è stato messo a capo di questo progetto faraonico. Sebbene l’architetto intendeva costruire la Grande Arche proprio come l’aveva immaginata, le sue idee si scontrarono ben presto con le complessità di realizzazione del progetto e i capricci della politica.

I lavori di costruzione dell’edificio, ribattezzato ufficialmente “Grande Arche de la Fraternité”, iniziarono nel 1983. Nel 1986 von Spreckelsen trasferì la titolarità della direzione dei lavori all’architetto francese Paul Andreu, che seguì il completamento dell’opera avvenuta quasi due anni dopo la morte del suo autore.

La Grande Arche sorprende per il suo apparente minimalismo e per le sue forme estremamente essenziali. L’edificio è, di fatto, un imponente ipercubo quasi perfetto e svuotato al suo interno, che conta un’altezza di 110 metri, per una larghezza di 112 e una profondità di 108.

Gli esterni della struttura erano originariamente caratterizzati da un rivestimento costituito da circa 350mila lastre quadrangolari in marmo bianco di Carrara e in marmo bardiglio, marmi che l’ architetto von Spreckelsen scelse direttamente venendo a Carrara e che conferivano una grande luminosità alla struttura. Tuttavia, intorno al 2011, molte di queste lastre di rivestimento versavano in condizioni tali da subire dei distacchi a causa dell’ acqua piovana e all’umidità tipici del clima parigino di infiltrarsi nel prezioso marmo, degradandone con il tempo la sua struttura interna e compromettendo la stessa integrità delle lastre. Per ovviare a questo imminente pericolo e scongiurare serie conseguenze, le lastre di marmo sono state interamente rimosse e sostituite nel grande restauro del 2014 con un più consono granito Bethel White di provenienza americana.

Nella foto. La sindaca di Carrara Serena Arrighi con il regista Stéphane Demoustier, Daniela Marzano, il produttore cinematografico Marcantonio Borghese  e  Gino Angelo Lattanzi. 

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